lunedì 1 settembre 2014

Medicina complementare o medicina alternativa?

Quando stai male vai dal medico, dal farmacista o magari dall'infermiere. Capita però che i loro consigli non soddisfino pienamente gli assistiti che, un po' per quell'articolo letto su un sito, un per quell'episodio di malasanità sentito al telegiornale, non si fidano più molto di queste figure professionali. Sempre più persone cercano lontano dalla medicina convenzionale la risoluzione ai propri problemi di salute. Un motivo che spinge i pazienti a rivolgersi a pratiche simili sembra essere la sfiducia nella medicina convenzionale e nei suoi operatori. La risposta dei professionisti della salute è alcune volte la totale chiusura nei confronti di pratiche energetiche, omeopatia ecc... viste come pratiche assimilabili alla stregoneria. Fare chiarezza su questa tematica è assolutamente necessario, dal momento che le persone curiose di conoscere altri metodi per curarsi finiscono per informarsi con ricerche sul web, dove chiunque può scrivere ciò che vuole e la realtà si mescola con la fantasia.

Prima di tutto è necessario definire i termini fondamentali: medicina alternativa e medicina complementare, usati spesso come fossero intercambiabili sebbene non lo siano.
Il National Center for Complementary and Alternative Medecine americano definisce come complementare tutto ciò che fa parte degli approcci non convenzionali pur non escludendo quelli convenzionali; mentre ci si riferisce alla medicina alternativa quando gli approcci non convenzionali sostituiscono quelli convenzionali. Sostanzialmente i rimedi in questione rimangono gli stessi, ciò che cambia è come se ne fa uso. 
Gli approcci sanitari complementari vengono suddivisi a loro volta in prodotti naturali (erbe, minerali, vitamine...) e pratiche corpo-mente come ad esempio tecniche di rilassamento, agopuntura, yoga, tai chi.
Esulano da categorie, pur trattandosi di approcci complementari, l'Ayurveda, i trattamenti dei guaritori tradizionali, la medicina tradizionale cinese, l'omeopatia e la naturopatia.


L'efficacia di questi metodi non-convenzionali è il fulcro della discussione tra favorevoli e non al loro utilizzo, dal momento che sebbene alcuni di essi abbiano prodotto buoni risultati in diversi studi clinici, il meccanismo d'azione rimane sconosciuto, tuttalpiù ipotizzato. Gli approcci non-convenzionali iniziano comunque a fare capolino in corsia, grazie a personale sanitario lungimirante che ha intuito come si stia gradualmente andando a ricostruire quel ponte tra magia e medicina che la medicina degli ultimi secoli ha distrutto.
Rimane fondamentale il consulto dei professionisti della salute, i quali hanno le conoscenze necessarie alla diagnosi e al consiglio, che una rapida lettura su qualche sito web non può dare.

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